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Buona sera, allora la mia esperienza al Centro Schuster và dal 75 all'84. Sinceramente i ricordi a distanza di così tanto tempo hanno dei colori molto sfumati, piuttosto direi sicuramente mettiamo i belli quelli carichi di tutte le esperienze che si fanno con entusiasmo sforzo adolescenziale e giovanile.
Facevo parte di una squadra di pallacanestro un gruppo di ragazze casualmente talentuoso avevamo dato vita e continuità alla squadra femminile tutte noi eravamo impegnate ad allenare squadre di ragazzine più giovani ed eravamo attive all'interno della comunità che animava il Centro.
Ad un certo punto ci è stato imposto che oltre una certa categoria non si poteva più andare chiaramente a quel punto molte di noi hanno intrapreso strade diverse qui il nodo del titolo dell'intervento che adesso vi leggo eh!
"esperienze e scelte difficili che si muovono verso la continua ricerca del miglior bene dei ragazzi"
allora mi si chiede se condivido quella scelta, è stata sofferta ma educativa ok, non l'ho condiviso allora e non la condivido dopo trent'anni ma limitare l'esperienza del nostro gruppo a questo episodio sarebbe ingiusto e svilente. Noi allo Schuster abbiamo vissuto un'esperienza tuttotondo ha provato su tutto il nostro tempo, c'era il baket c'erano le amicizie e c'era il divertimento i miei amici di allora sono quelli ancora di adesso i miei amici sono quelli dello Schuster e molti sono quà presenti.
Padre Morrel era il collante di tutto questo le battaglie erano all'ordine del giorno essere donna qua dentro non è mai stato facile ma padre Morell aveva creato qualche cosa di palpitante di vivo estremamente legato a richiami ai principi con i quali dovevi confrontarti quotidianamente.
Oggi io sono dirigente di una federazione sportiva e vi posso garantire che lui era avanti anni luce per inventiva caparbietà e capacità di arrivare senza compromessi o con il minimo necessario a creare il posto in cui noi qui si stava bene ha creato una struttura dove i valori educativi dello sport non si fermano alle parole dello statuto ma a un posto dove si possono ancora vivere.