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Lo sport in sette punti secondo papa Francesco

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Lo sport in sette punti secondo papa Francesco.
(tratto da Sportweek del 2 Gennaio 2021)
Il pontefice più vicino di sempre al mondo dello SPORT ha consegnato al direttore di Sportweek, Pier Bergonzi, che lo ha intervistato in Vaticano, una “enciclica laica” sullo sport. Quella che è stata ribattezzato “enciclica laica” si sviluppa in sette concetti chiave completati da un intervento esplicativo di don Marco Pozza, il prete ciclista e maratoneta, amico della Gazzetta dello sport, con cui è nato il progetto. Sono stati anche identificati i sette personaggi sportivi che meglio possono rappresentare i valori indicati dal Papa.

UNO: LEALTÀ
Le parole del Papa: “Lo sport è rispetto delle regole ma anche lotta al doping. Prendere le scorciatoie è una delle tentazioni con cui spesso abbiamo a che fare nella vita. La pratica del doping nello sport non solo è un imbroglio ma è anche voler rubare a Dio quella scintilla che, per i suoi disegni, ha dato ad alcuni in forma speciale”.
Il personaggio: Gaetano Scirea
L’assist di don Marco Pozza: “Il Papa sembra dire “Se il mondo imbroglia, tu accetta di perdere invece di vincere slealmente”. Ripenso a Gaetano Scirea, un’intera carriera senza alcuna espulsione: è stato l’emblema della raffinatezza e dell’esclusione”.

DUE: IMPEGNO
Le parole del Papa: “Il talento è niente senza applicazione. La storia, non solo quella sportiva, racconta di tanta gente di talento che si è poi persa strada facendo come racconta la parabola di Matteo (Mt 25, 14-30) in cui Gesù ci appare come un allenatore esigente: se sotterri il talento non fai più parte di una squadra”.
Il personaggio: Pietro Mennea
L’assist di don Marco Pozza: “L’impegno per me è sempre stato Pietro Mennea, la Freccia del sud. Non era predestinato ma diventò l’italiano da battere perché non si addormentò sul talento ma lo lavorò con fatica e abnegazione”.

TRE: SACRIFICIO
Le parole del Papa: “Il sacrificio è termine che lo sport spartisce con la religione. A nessuno piace fare fatica perché la fatica è un peso che ti spezza. Se, però, nella fatica riesci a trovare un significato, allora il tuo giogo si fa più lieve. L’atleta è un po’ come il santo: conosce la fatica ma non gli pesa”.
Il personaggio: Fiorenzo Magni
L’assist di don Marco Pozza: “Leggo sacrificio e penso a Magni che corse il Giro del 1956 stringendo in bocca una camera d’aria per alleviare il dolore di una clavicola fratturata. Arrivò secondo in quel Giro d’Italia. De Coubertin sosteneva che lo sport ricerca la paura per dominarla”.

QUATTRO: INCLUSIONE
Le parole del Papa: “Questo sarà l’anno delle Olimpiadi. I Giochi, da sempre, sono un segno di inclusione, contrapposta alla cultura del razzismo. Certamente le Olimpiadi, di cui ho sempre apprezzato il desiderio innato di costruire ponti invece che muri, possano rappresentare anche simbolicamente il segno di una partenza nuova e con il cuore nuovo”.
Il personaggio: Muhammad Ali
L’assist di don Marco Pozza: “Rivedo nel Papa la storia di Muhammad Ali, il più grande pugile di tutti i tempi. Usò la sua classe e la sua fama a favore dei diritti civili degli afroamericani. Le tematiche che colpivano i fratelli nero meno fortunati di lui avevano cittadinanza onoraria in lui”.

CINQUE: SPIRITO DI GRUPPO
Le parole del Papa: “Fare squadra è essenziale nella logica dello sport. Pensiamo a Mosè che, sul monte, dice a Dio di salvare anche il popolo, non solo lui (cfr Es 32). Verrebbe da dire, usando una metafora sportiva, che ci potremmo salvare solamente come squadra”.
Personaggio: Al Pacino (nel film Ogni Maledetta domenica)
L’assist di don Marco Pozza: “Che nessuno si salvi da solo è un punto fermo di Papa Francesco. Un adattamento, in chiave di fede, nel bellissimo “Ogni maledetta domenica” di Al Pacino: “Perciò o noi risorgiamo adesso come collettivo o saremo annientati individualmente. Il football, ragazzi, è tutto qui. Cosa volete fare”.

SEI: ASCESI
Le parole del Papa: “Le storie delle grandi imprese ci inducono a pensare che il gesto sportivo sia una sorta di ascesi. Lo sport rappresenta questo molto bene: mi immagino le scalate sugli Ottomila metri, le immersioni negli abissi, le traversate degli oceani come dei tentativi per ricercare una dimensione diversa”.
Il personaggio: Sergei Bubka
L’assist di don Marco Pozza: “L’ascesi, fra tutte, è forse la categoria che più richiama il limite, la soglia di sopportazione, il confine fra resa e vittoria. È il salto di Sergei Bubka, per 35 volte detentore del record mondiale dell’asta. “Lo sport – disse – non è una sfilata, è provarci per davvero con tutto te stesso””.

SETTE: RISCATTO
Le parole del Papa: “Dire sport è dire riscatto, possibilità di redenzione per tutti gli uomini. Non basta sognare il successo, occorre svegliarsi e lavorare sodo. È per questo che lo sport è pieno di gente che, col sudore della fronte, ha battuto chi era nato con il talento in tasca. Per questo certe vittorie portano a commuoversi”.
Il personaggio: Alex Zanardi
L’assist di don Marco Pozza: “Quasi sempre chi parte ultimo ha la fame esatta per vincere. “Quando mi sono risvegliato senza gambe – raccontò Zanardi – ho guardato la metà che era rimasta, non la metà ch’era andata persa”. Non era una battuta. Per Francesco non basta inneggiare al riscatto, urge sapere offrire delle possibilità di riscatto”.

(tratto da Sportweek del 2 Gennaio 2021)