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Una visione dello sport che va oltre.

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Una visione dello sport che va oltre il semplice fatto agonistico e un impegno educativo che ha al suo centro i giovani

Quali sono le linee guida che segnano il cammino di chi opera al Centro Schuster?

.. . oh Dio, fa che sempre qui si radunino per divertimento santo, giovani, ragazzi e fanciulli più numerosi che sia possibile!” Sono passati oltre 65 anni da quell’8 dicembre quando questa preghiera e questo impegno scritti su una pergamena da un piccolo gruppo di persone sono stati interrati come un piccolo seme, nel centro di una grande area all’estrema periferia di Milano, oltre il fiume Lambro, destinata a diventare il Centro Schuster. Capire il messaggio che il Centro Schuster ha perseguito e promosso in tutti questi anni significa dare luce all’intuizione di Padre Lodovico Morell S.J., che nel 1954 decide di fondare un grande centro polisportivo per i ragazzi di Milano, mettendo in atto un passaggio fondamentale nella sfida della formazione dei giovani, carico ancora oggi, secondo noi e secondo molte altre istituzioni, di una valenza alta.

Lo sport è la grande visione che muove i cuori e funziona da forza aggregante al Centro Schuster, l’occasione perfetta in cui, con grande naturalezza, vengono messe in luce l’unicità e la completezza della persona umana.

La nostra definizione di sport è diversa da una generica immagine di gioco, come momento ludico di semplice divertimento. Noi intendiamo lo sport come il momento in cui ogni ragazzo e chiamato a esprimere il meglio di se stesso per raggiungere un obbiettivo, attraverso una forma sana di agonismo, che mette in campo il confronto con se stessi e con gli altri, non solo per raggiungere la semplice vittoria, ma per percorrere un progetto di unificazione della persona finalizzato alla espressione più completa dei propri talenti.

Le parole di Padre Morell spiegano meglio: “… la volontà di vincere è essenziale allo sport ed è proprio questo aspetto che educa, che forma, che è stimolante. Per conseguire la vittoria, si devono usare i modi propri dell’attività umana, rispettando le esigenze di ogni persona e questo è un fatto che fa crescere.. .”.

Il dualismo fra anima e corpo, che ancora oggi nella pratica educativa è tanto ed erroneamente diffuso, può essere fatto risalire ai filosofi greci e ha il suo culmine probabilmente nelle teorie di Cartesio, che ipotizzava una prevalenza della sfera spirituale su quella corporea.

Al contrario, tutte le teorie più attuali della psicologia e delle scienze che studiano in generale il corpo umano e il suo movimento, vanno nella direzione di una nuova concezione del rapporto spirito-corpo come unità non solo intrinsecamente legate, ma addirittura inscindibili.

Lo sport e agito da un corpo, che acquista pienezza di senso nel momento in cui si fa mezzo di espressione di una individualità personale. La conseguenza è che lo sport si collega strettamente alla realizzazione della persona e fa parte di un progetto in divenire, che coinvolge allo stesso tempo corpo, anima e spirito in un atto che unisce e rivela agli altri e a se stesso tutte le potenzialità dell’essere umano.

Ecco allora che le solide basi della pedagogia di Ignazio di Loyola, che dalla fondazione del Centro costituiscono la guida del nostro procedere con i ragazzi sulla strada dello sport, ci hanno sempre portato esattamente in questa direzione. I concetti ignaziani fanno parte della quotidiana metodologia di lavoro di tutti i nostri operatori nelle diverse discipline sportive: la “cura personale” per ogni singolo ragazzo indipendentemente dal suo “talento” sportivo, l’attenzione ai suoi ritmi di crescita globale, il “magis”, cioè la ricerca continua del meglio per sviluppare i talenti di ognuno in qualunque direzione si manifestino e comunque sempre al servizio degli altri, la “verifica dell’esercizio” come pratica personale e di squadra costante attraverso l’allenamento e la preparazione per arrivare al risultato. La nostra realtà di sport agonistico sempre bilanciato e al servizio dell’uomo con spirito di gratuita è riconosciuta universalmente come uno strumento educativo efficace, soprattutto nel quadro attuale del mondo dello sport, dove prevale una visione distorta di molti valori e dove la ricerca del successo a tutti i costi stimola comportamenti sleali e tentativi di corruzione, premia l’abilita nell’ingannare, il superamento dei propri limiti attraverso mezzi illeciti. A questo proposito, possiamo ricordare le parole del Cardinale di Milano Carlo Maria Martini che definì cost l’opera del Centro Schuster durante una sua visita . … perchè siete appunto una iniziativa tra quelle che io chiamo “agenzie di senso alto”…

Quindi un servizio competente alia cultura del corpo, dello sport, del gioco, del divertimento, dell’agonismo, ma sempre con uno sfondo di significato ultimo dell’esistenza da custodire, da coltivare.”

O ancora le toccanti espressioni con cui il Cardinale Dionigi Tettamanzi ha voluto ricordare Padre Morell subito dopo la sua morte “.. giorno dopo giorno e nel susseguirsi di generazioni di atleti e dirigenti, egli ha saputo trasmettere un modello educativo che continua a mostrare nel tempo costante attualità e solida efficacia

Ed ancora quelle del Cardinal Angelo Scola che facendo visita al Centro in occasione del 60° del Centro, ha tenuto a sottolineare che sport ed educazione non sono cose separate, quasi come un vestito che si toglie e si mette a secondo delle occasioni ma sono inscindibile in quanto intrinseche nella persona.

La persona che ogni giorno ci proponiamo di formare al Centro Schuster attraverso la pratica sportiva è una persona dallo Spirito ampio, positivo con grandi desideri e grandi sogni per l’uomo e per tutta l’umanità; ogni nostro atleta piccolo o adulto sa che pensare ln grande per Iui e per i suoi compagni di squadra è il modo giusto di affrontare ogni tipo di sfida, di avversario, anche il più forte e temuto.

Tutti i nostri giovani vivono l’esperienza indimenticabile di essere accolti con amore, sostenuti nei momenti difficili e sono chiamati al tempo stesso all’esperienza dell’accogliere, dell’amare gli altri: la quasi totalità dei nostri istruttori e aiuto istruttori sono atleti o ex-atleti del Centro Schuster che spendono parte della loro Vita per i più piccoli.

Desideriamo che i nostri ragazzi siano educati ad operare delle scelte libere nella vita includendo nel loro discernimento tutte le dimensioni materiali e spirituali e questo sono chiamati a fare ad ogni inizio di stagione, insieme alle loro famiglie, riscrivendosi e accettando ogni volta liberamente di condividere la nostra visione dello sport.

Immaginiamo i nostri atleti come personalità resistenti, capaci di rispettare gli impegni, di perseverare e dl sostenere le prove, abbastanza umili da sapersi mettere in discussione, ma capaci di assumersi grandi responsabilità verso gli altri. Ogni squadra vive da noi la meravigliosa esperienza del contributo di tutti al risultato del gruppo; proprio tutti infatti sono chiamati a dare il meglio, a misurarsi con i propri limiti e a superarli, non Ci sono “riserve che si accontentano di guardare gli altri. Infine vorremmo che tutti i giovani che vivono l’esperienza del Centro Schuster si formassero come persone competenti, preparate, disposte al dialogo e al reciproco rispetto; capaci di lavorare con gli altri e aperti alle differenze, seguendo l’esempio dei loro istruttori e dirigenti che credono fortemente nella necessità dl una loro personale formazione permanente tecnica, morale e spirituale e che nel nome di questo valore si sacrificano per migliorarsi continuamente.

Questo era il sogno di Padre Morell e questo è il sogno che noi cerchiamo di realizzare al Centro Schuster: un cammino di crescita umana per tutti i giovani, senza distinzioni di provenienza, sempre basato sulla collaborazione con le famiglie e sempre aperto al possibile dono della Fede cristiana a cui rispondere positivamente con generosità e gioia. Tutto questo e molto altro viene custodito con naturalezza nei cuori e nelle anime di ognuno di noi, fin dal primo giorno in cui abbiamo incontrato personalmente, o attraverso la sua opera, Padre Lodovico Morell, un vero uomo di Dio, che ha davvero scelto di dare tutta la sua vita per i giovani.

La redazione