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Cappella Gutter, ristrutturata e riaperta

Riaperta la cappelina Gutter ristrutturata

Un gruppo speciale di persone si sono radunate sabato 20 Ottobre al Centro Schuster. Testimoniavano un po’ tutta la storia del Centro fino dal suo nascere nel 1954. Erano presenti quattro, cinque generazioni, cosi come ha sottolineato padre Umberto Libralato s.j. che ha presieduto la funzione.

La cappella Gutter, che è stata la prima costruzione del Centro, è stato lo spunto per questo incontro grazie alla sua recente ristrutturazione

La cappella Gutter è stato il punto di partenza del Centro, stilizzato nella sua semplice architettura che richiama la staziona di partenza della funivia che porta in alto, e che invita a guardare in alto.

Un gruppo anagraficamente eterogeneo composto da ragazzi e su su fino a coloro che non lo sono più ma che per l’occasione hanno fatto tutto il possibile per esserci, ha riempito non solo la cappella e la zona antistante durante l’inaugurazione della stessa, ma anche il Santuario degli Sportivi dove si è poi celebrata la Santa Messa.

C’erano anche molti componenti della Comunità Salvadoregna che hanno voluto in questo modo ringraziare il Centro per l’ospitalità fornita negli ultimi anni ed hanno anche contribuito ad animare la cerimonia con i canti di rito

La cerimonia è stata aperta dal presidente Ambrogio Vecchio che, facendo un po’ di storia,ha sottolineato l’importanza che la cappella Gutter ha avuto per lo sviluppo del Centro –  un po’ il punto di partenza per il gruppo giovani di San Fedele di allora che abbracciò il progetto di padre Morell s.j.-  e l’intenzione di ricominciare proprio a partire da questa ristrutturazione.

E’ stato a lungo il luogo di ritrovo per invocare e ringraziare la Madonna alla quale, padre Morell s.j. ma anche gli amici e benefattori erano particolarmente devoti

Il Centro Schuster è poi cresciuto fino alla sua odierna dimensione,crescita resa possibile dal contributo di benefattori ed amici le cui famiglie sono rappresentate anche in questa celebrazione. Figli e nipoti hanno voluto donare al Centro la ristrutturazione e la creazione di un’area pedonale, a testimonianza della validità del progetto nato 65 anni fa e rappresentando lo stimolo a non mollare mai.

Ambrogio ha  ricordato in modo particolare la fam. Manara che ha contribuito al restauro della cappella, la fam. Cereda per la creazione dell’area pedonale antistante, la fam. Muscari per l’impianto elettrico, la Comunità Salvadoregna per il restauro delle panche interne, i ragazzi (ex) di San Fedele che hanno donato una targa in ricordo e tutti quelli che hanno dato il loro contributo

Padre Libralato s.j. –  che ha avuto modo di incontrare padre Morell s.j. qui al Centro nel 1957 – ha espresso la sua felicità ed è onorato di aver avuto l’opportunità di ritornare al Centro Schuster dopo circa 60 anni. Ha sottolineato la bellezza del Centro nel suo modo di proporsi nell’essere aperto ad accogliere senza barriere, uno stile quasi un po’ controcorrente rispetto alle tendenze della società di oggi.

La benedizione sia della cappella che delle targhe che ricordano l’evento ha concluso la cerimonia.

Questo dono ora è nelle nostre mani ed abbiamo il dovere di utilizzarlo e conservarlo al meglio.

Trasferitisi poi tutti nel Santuario degli Sportivi padre Libralato s.j. ha celebrato la Santa Messa per ricordare in modo particolare padre Morell s.j. , scomparso 12 anni fa

Hanno partecipato alla cerimonia di benedizione e hanno concelebrato la S. Messa anche p. Nicola Bordogna  s.j. e tre padri salvadoregni, in Italia per l’occasione della canonizzazione di San Oscar Romero

In questa occasione, la Comunità Salvadoregna ha voluto ringraziare ancora una volta il Centro Schuster facendo dono di una statua di San Oscar Romero che è stata posizionata nella attigua cappellina.

Il ricordo in particolare di padre Morell s.j. non ha potuto non essere esteso a tutti coloro che hanno dato in tutti questi anni il loro contributo, a tutti coloro che ci hanno già lasciati ed a tutti coloro che hanno necessità di sostegno e che soffrono.

La comunità si è poi trasferita nel salone del camino per un momento di convivialità, come al solito preparato con professionalità e spirito di servizio da Tony e Celestino